Diario ~ Vita da Strega

Tremate, tremate, le streghe son tornate!

Questo blog è sempre stato il mio porto sicuro, un luogo dove posso condividere le mie riflessioni, le mie passioni e le mie avventure. È con me da 12 anni ed è la mia storia, il mio diario di bordo. Tuttavia, in questo ultimo anno l’ho accantonato e mi è mancato tantissimo… quindi eccomi qui di ritorno con tanti buoni propositi, tantissime idee e grossi progetti a cui sto lavorando.

Sono successe tantissime cose, ho attraversato una serie di tempeste distruttive che hanno spazzato via brandelli della mia anima, certezze e illusioni. Eventi che mi hanno fatto riflettere profondamente e mi hanno spinto a riconsiderare molte cose. A 37 anni ho realizzato di non essere immortale e invincibile come mi illudevo, ho capito che adesso più che mai ho paura della morte, ho paura di lasciare le mie bambine, e ho paura di non aver fatto abbastanza in questa vita.

Queste paure, motivate da diversi controlli medici ai quali ancora non si è venuti a capo, mi hanno costretto a guardarmi dentro e a confrontarmi con le mie vulnerabilità. Ho imparato che è normale avere paura e che queste paure possono diventare una fonte di forza e determinazione. Ho deciso di affrontare ogni giorno con gratitudine e di fare del mio meglio per essere presente per le mie bambine, per lasciare un’impronta positiva nella loro vita e nel mondo.

Ma non sono successe solo cose terribili e spaventose, la mia tempesta ad esempio è arrivata in concomitanza con l’arcobaleno più bello del mondo la mia secondogenita, che ha portato una bellissima luce nella mia vita e in famiglia, riempiendo le nostre giornate di risate, amore e momenti indimenticabili. Lei è stata la mia salvezza e la mia forza! E poi, non c’è cosa più bella che vedere il legame che si crea tra le mie due figlie giorno per giorno, è una delle esperienze più emozionanti e gratificanti che abbia mai vissuto.

Distruzione e creazione come in natura, così nella vita! E adesso non mi resta che piantare nuovi semi che germoglieranno più forti e adatti a prosperare in questo nuovo scenario. Nel frattempo io non corro più! mi prendo il tempo per assaporare la vita, essere presente e apprezzare ogni attimo, non esiste giorno in cui non mi soffermi a pensare a quanto siano magici i piccoli momenti: respirare l’aria fresca del mattino, una mano che stringe la tua, un sorriso inaspettato, sono queste le cose che danno valore e fanno la differenza.

E nell’onda di tutto questo subbuglio emotivo ho cercato il conforto della calma e la pace, come sempre, tra le braccia degli Dei, nella natura e nel mio spazio sacro. Il mio altare è sempre stato un rifugio dove posso riflettere, meditare e connettermi con la mia spiritualità. Sentivo che era giunto il momento di rinnovarlo, di trasformarlo come simbolo di rinascita e guarigione.

Ho scelto con cura la scrivania, la sedia e i nuovi elementi da aggiungere e ho eliminato il superfluo. Ogni elemento è stato posizionato con intenzione, il teschio di capriolo, le libellule, lo specchio, ecc, creando un ambiente armonioso e ispirante.

Durante il processo di rinnovamento, ho sentito una profonda connessione con me stessa e con l’universo. Ogni gesto, ogni scelta, era un atto di amore e cura verso la mia anima. Ho trovato pace nel riordinare e riorganizzare, nel creare uno spazio che rispecchiasse il mio stato d’animo attuale e le mie aspirazioni future, ma anche un richiamo al passato. Infatti a volte, il cambiamento porta con sé un’inaspettata nostalgia, un richiamo alle nostre radici, un ritorno alle origini, anche il mio primo altare, (se ricordate) nella mia vecchia cameretta, era posizionato su una mensola della scrivania. Questo processo mi ha fatto inaspettatamente riconnettere con la mia essenza e riscoprire la magia della crescita interiore. Un viaggio che celebra il passato mentre abbraccia il futuro!

Sembrerà banale ma questo mi ha permesso di ritrovare la serenità e la chiarezza mentale. Mi ha aiutato a lasciare andare le paure e le insicurezze, a fare spazio per nuove energie positive. Ogni volta che mi siedo davanti al mio altare, sento una sensazione di calma e gratitudine. Il rinnovamento è stato un viaggio di guarigione, un percorso che mi ha permesso di ritrovare la pace interiore. Mi ha insegnato che, anche nei momenti di subbuglio emotivo, possiamo trovare la forza di ricostruire e rinascere. E ora, ogni volta che lo guardo, vedo non solo un simbolo di spiritualità, ma anche un riflesso della mia resilienza e della mia capacità di trasformare le difficoltà in opportunità di crescita.

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