Ciò che mi ha sempre affascinato di Cernunnos è quel senso di antichità, di padre primordiale che trasmette. Non per nulla è stato con l’uomo dal momento che è venuto a conoscenza del divino, le sue origini si perdono nei più remoti ricordi del mondo. Risalgono infatti al paleolitico, come dimostra l’arte ruprestre all’interno delle caverne francesi, come la grotta dei Trois Frères, abitata 13.000 anni fa, in cui appare la più antica raffigurazione di una divinità dalle sembianze antropomorfe, dell’altezza di circa 4m, con corna di cervo e barba lunga, nell’atto di performare una danza, connessa con le prime forme sciamaniche di religione.
Cernunnos incarna tutti gli aspetti della natura , la luce e l’oscurità, la vita e la morte quindi come tale egli è civile e selvaggio, compassionevole e crudele come la natura stessa. Io sono sempre stata molto legata al concetto di equilibrio e questo è uno degli aspetti che preferisco in lui. E’ anche una divinità ctonia, e in quanto tale è strettamente collegato alla terra degli spiriti. Sicuramente è una divinità enigmatica e un po’ sfuggente. Può infatti risultare difficile scoprire qualcosa su di lui, così come entrarci in contatto… personalmente ci ho messo anni prima di fare un passo avanti e principalmente le ragioni sono due:
Prima di tutto non c’è quasi nessuna tradizione superstite su Cernunnos. In secondo luogo, quasi nessuno parla di lui qui sul web (o altrove) e riferisce la propria esperienza con lui.
Iniziare a lavorare con una divinità di cui si sente poco parlare è difficile, ci si sente soli e sperduti, leggere le esperienze altrui spesso aiuta, ci incoraggia, ma quando non c’è nessun altro che percorre il tuo stesso cammino non ci resta altro che rimboccarci le maniche e aprire le nebbie da soli… Il mio primo passo è stato quello di ritagliare uno spazio per lui nel mio altare, sono estremamente pragmatica e i gesti hanno sempre avuto la precedenza rispetto alle parole ed alla teoria (ma credo sia logico, se non si accompagna alla pratica la teoria non è altro che un mucchio di parole al vento)… ovviamente non sono mancate anche preghiere, meditazioni e ricerca che aiutano sempre. Ed è durante la ricerca che ho avuto una risposta; il mese scorso leggendo un ebook “Hoofprints in the Wildwood: A Devotional for the Horned Lord” trovai un articolo di Juniper che parlava di Cernunnos e di alcune esperienze che lei ha avuto con questa divinità, in particolare mi colpisce questa parte:
“Le nostre prime interazioni ruotavano intorno a lui che mi rimproverava per essere troppo incline a seguire le orme di altri e di non definire abbastanza la mia strada, tanto come un padre farebbe con il figlio . Un rimprovero severo , nato per amore, ma non per questo meno pungente.”
Non che io abbia mai seguito le orme di altri, fortunatamente ho sempre ragionato con la mia testa e sempre seguito il mio istinto, ma ultimamente mi ero un po’ persa o ero semplicemente spaventata dall’idea di addentrarmi in luoghi sconosciuti, così il concetto di “rimprovero paterno” l’ho trovato abbastanza familiare, infatti anche le mie prime interazioni con lui si sono focalizzate su questo punto… Nel mio caso il rimprovero era quello di non voler uscire dal limbo in cui mi ero confinata per paura di affrontare l’ignoto e di conseguenza di non far nulla per definire la mia strada.
Ho interpretato questa casualità (insieme ad altre) come un ulteriore segnale, una conferma di quanto pensavo già da tempo… Trovare delle similitudini con il cammino di Juniper è stato come un “premio” per aver superato la paura iniziale. In altre parole la vedo come se mi dicesse “hai fatto un passo cieco verso di me e adesso ti do la conferma che cercavi”. Non so se sia corretto vederla in questo modo, non so se è così che funziona quando ci si avvicina ad una divinità, non ho esperienza in merito, ma una cosa è certa lo scoprirò strada facendo. Il cammino attraverso la siepe è appena iniziato…
radici possenti crescono sul capo, il busto eretto, e la fiamma è il seme immortale, sacro verbo, goccia di luce che sale verso il cielo; madre divina, riconosco la via.
radici possenti crescono sul capo, il busto eretto, e la fiamma è il seme immortale, sacro verbo, goccia di luce che sale verso il cielo; madre divina, riconosco la via.