La mitologia gallese, che contiene ciò che resta della mitologia britannica pre-cristiana (cioè quella celtica), è giunta fino ai nostri giorni dagli scritti lasciati dai bardi e trascritti nel medioevo in particolare nelle opere come il Libro rosso di Hergest, il Libro bianco di Rhydderch, il Libro di Aneirin e il Libro di Taliesin. Dopo l’avvento del cristianesimo, infatti, le leggende, prima tramandate oralmente, sono state messe per iscritto, e le divinità sono divenute Re o Eroi del passato, come i figli di Llyr e i figli di Don, che vengono presentati come famiglie rivali.
Le storie narrate in prosa nel Libro rosso di Hergest e nel Libro bianco di Rhydderch sono conosciuti come Mabinogion, un titolo dato loro da Lady Charlotte Guest, la prima a tradurli, e poi usato anche dai traduttori successivi. Anche poemi come il Cad Goddeu (La battaglia degli alberi) e liste di memorie come le Triadi gallesi e i Tredici tesori della Britannia contengono materiale mitologico. Questi testi contengono anche le prime forme abbozzate delle successive leggende arturiane e la tradizionale storia della Britannia post-romana.
Altre fonti includono la compilazione storica latina del IX secolo conosciuta come Historia Brittonum, la Historia Regum Britanniae, opera in latino in forma di cronaca, scritta da Goffredo di Monmouth (XII secolo) e anche folklore successivo come The Welsh Fairy Book di W. Jenkyn Thomas (1908).
Le storie narrate nel libro bianco (1300-1325) e nel libro rosso(375-1425) sono conosciute oggi come Mabinogion. Il nome che è stato dato da Lady Charlotte Guest nella seconda metà del 1800, è paradossalmente moderno. Infatti, in gallese “mab” significa fanciullo, e Lady Charlotte ne dedusse che “mabinogion” si traducesse come “raccolto per i fanciulli”; ma in realtà uno solo dei rami, (il Pwyll) nella conclusione usa il termini “mabinogion”. Questo termine può essere riferito solo solo ai primi quattro rami o racconti, e non agli altri, contenuti invece nel Libro Rosso.
Il libro di Aneirin (in gallese Llyfr Aneirin) è un manoscritto del tardo XIII secolo in antico e medio gallese che contiene versi attribuiti al poeta britannico settentrionale Aneirin (VI secolo).
Il manoscritto è datatbile al 1265 circa, ma è probabilmente una copia di un originale perduto del IX secolo. La poesia è probabilmentre tratta dalla tradizione orale. La maggior parte del manoscritto contiene l’Y Gododdin, un antico poema in gallese che celebra i guerrieri del Gododdin (Lothian, Scozia) che morirono nella battaglia di Catraeth (probabilmente Catterick, nello Yorkshire settentrionale), che fu combattuta attorno al 600.
Il libro di Taliesin porta il nome del bardo britannico Taliesin che fu il primo poeta a scrivere in lingua gallese.
Probabilmente, Taliesin non ne fu l’autore, perchè durante la sua epoca (534-599), la tradizione era ancora orale, e fu redatto solamente quattro secoli dopo.
Dei poemi del Libro di Taliesin dodici sono indirizzati a dodici re storici conosciuti quali Cynan Garwyn, re del Powys, e Gwallogap Llaennog dell’Elmet. Otto, tuttavia, sono indirizzati a Urien Rheged. Un poema funebre è indirizzato a Owain, figlio di Urien. Il resto del libro contiene poemi con forti elementi mitologici, religiosi e sciamanici, ma anche elementi più tardi, frutto della realtà di chi mise per iscritto l’opera nel X secolo.
In questo manoscritto troviamo anche il Cad Goddeu, la battaglia degli alberi, dove Gwydion anima gli alberi per combattere Bran il Benedetto. Il poema ha una lunga introduzione di cui riporteremo un piccolo esempio: “Bum cledyf yn aghat – Io ero una spada in pugno Bum yscwyt yg kat – Io ero uno scudo in battaglia Bum tant yn telyn – Io ero una corda in un’arpa”, che culmina con con l’affermazione di esser stato a Caer Vevenir quando il Signore di Britannia fece battaglia. Segue il racconto di una mostruosa creatura, della paura dei Britanni e come, per l’abilità di Gwydion e la grazia di Dio, gli alberi marciarono in battaglia. Poi segue un elenco di piante, ognuna con attributi notevoli, ora chiare ora oscure.
Nelle Triadi Gallesi, frammenti di poesia e testi collegati fra loro, troviamo notizie sulla cultura, mitologia e storia tradizionale gallese. Alcuni di questi testi contengono numerosi riferimenti ad Artù o altri personaggi presenti nella saga Arturiana.
Principali divinità e personaggi mitologici
I figli di Don sono cinque, e sebbene compaiano come principi, e la stessa Don, come suo marito Beli, come una grande regina e un grande re, si può dedurre che in epoca precedente al cristianesimo fossero in realtà divintà. Don ( che troviamo anche sia in Irlanda che in Bretagna come, rispettivamente, Danu e Ana) è una divinità femminile, mentre Beli ( “Belenos” e “Belisama” )è una dività maschile, legata alla battaglia e alla luce.
Arianrhod, letteralmente “ruota d’argento”, divinità legata alla luna e alla morte, è colei che governa il destino degli uomini. Uno dei suoi compiti principali era quello di guidare le anime dei morti nel suo castello, dove c’era la ruota della rinascita.
Di Gilfaethwy si sa molto poco, ci sono vari riferimenti a lui nei mabinogion e nel Cad Goddeu, mentre Amaethon è una divinità legata ai campi, infatti il suo nome in gallese significa “grande aratore”.
Gofannon è un Dio fabbro, uno dei principali delle divinità gallesi.
Llyr, divinità marina e Penarddun, sua moglie; i loro figli sono Manawydan, anch’egli divinità marina, Bendigeidfrân ( letteralmente corvo benedetto), e Branwen, dea dell’amore e della bellezza.
Arawn, signore dell’Annwn, e una divinità dell’oltretomba, e suo guardiano. Nel folklore gallese Arawn guida la caccia selvaggia in cielo assieme alla moglie e quattro segugi a partire dall’autunno fino all’inizio della primavera. I cani da caccia di Arawn sono spiriti dell’Annwn, i Cwn Annwn, grossi segugi.
Gwyn ap Nudd, è sovrano dell’Annwn in una posteriore tradizione. Gwyn accompagnava le anime dei morti nell’Annwn e guidava una muta di cani spettrali: i Cwn Annwn.
Rhiannon, che compare nei mabinogion come sposa di Pwyll, è probabilmente la Dea Epona, protettrice dei cavalli.
Modron, figlia di Avalloc, è una della “Dee madri”, dona fertilità e assicura un buon raccolto.
Blodeuwedd è una delle divinità celtiche che nella mitologia gallese fa la sua apparizione nel quarto racconto del Mabinogion. È fuoriuscita magicamente da nove fiori (fiori di quercia, di ginestra e di prato) ed è una Dea lunare.
Divinità Maschili:
Amaethon: Dio dell’agricoltura e della coltivazione.
Arawn: Signore dell’ Annwn (oltretomba), guardiano dei luoghi pericolosi e delle anime dei defunti. Nel folklore gallese Arawn guida la caccia selvaggia in cielo assieme alla moglie e quattro segugi a partire dall’autunno fino all’inizio della primavera. I levrieri (o veltri) di Arawn sono spiriti dell’Annwn, i Cwn Annwn, grossi segugi dal pelo bianco e le orecchie fulve.
Beli Mawr: Dio padre è sposo di Don viene associato alla luce e alla guarigione.
Bran il Benedetto: (gallese Bendigeidfrân, letteralmente “Corvo Benedetto”, anche Brân Fendigaidd) è una divinità della mitologia celtica. Re di Britannia, veniva rappresentato come un gigante e viene venerato da chi cerca forza e pace.
Dylan Eil Ton: Divinità marina secondo alcuni rappresenta l’essenza del mare stesso perchè fatto di onde.
Gwydion: Dio della magia e della trasmutazione e della trasformazione sia fisica che mentale e spirituale.
Goffannon: Dio dei fabbri e degli artigiani.
Gwyn ap Nudd: re del Tylwyth Teg (il “Popolo Fatato”). Alcuni lo venerano anche come guardiano dell’oltretomba.
Lleu Llaw Gyffes: è un dio della luce associato spesso a Lug (irlandese) ma venerato in modo minore rispetto a quest’ultimo.
Lludd/Llud/Nudd: Dio della caccia e della pesca associato a Nodden (gallico) o a Nuada (irlandese) sia per funzioni che rappresentazione.
Mabon: Dio della giovinezza era molto venerato a lui era associata la vegetazione e la caccia. A lui è dedicato appunto mabon (22/23 settembre) come ringraziamento per i raccolti e come auspico alla condivisione durante l’inverno
Manawydan: Dio del mare associato e simile a Manannan (irlandese)
Math ap Mathonwy: Dio associato alla sovranità, alla guerra e alla magia.
Pen: Dio associato alla sommità delle montagne.
Divinità Femminili:
Arianrhod: Dea della morte della luna e del destino possiede la ruota argentata (la luna) che ha il compito di rendere il mondo ciclico ed è bellissima come la luna stessa. Ha il compito di scortare le anime dei morti di passaggio. Spesso le viene dedicato Samhain il 31 ottobre.
Blodeuwedd: Dea lunare e naturale in quanto ne incarna la natura stessa bellissima e volubile secondo il mito ella nacque da nove fiori diversi.
Branwen: Dea molto venerata in antichità è la dea dell’amore e della bellezza gallese.
Ceridwen: Dea associata alla stregoneria e alla conoscenza, lei stessa era una strega.
Cyhiraeth: Dea dei corsi d’acqua entrata nel folclore gallese per la legenda che vuole che chi senta le sue grida sia destinato a morire a breve.
Dôn: Dea madre equivalente gallese di Danu (irlandese) è associata come quest’ ultima ai fiumi e fertilità LLys Don è un antico nome della costellazione di Cassiopea. E’ madre di Arianhod, Gwydion, Gilfaethwy, Gofannon e Amaethon.
Modron: altra Dea madre associata alla fertilità, è la madre di Mabon.
Alcuni chiamano la festa del 22/23 settembre madron e non mabon e la dedicano a lei.
Rhiannon: Dea dei cavalli associata spesso ad Epona era messaggera tra i mondi.
Vari:
Molti altri personaggi della mitologia gallese secondo gli studiosi sono Dei evemerizati compresi alcuni presenti nel ciclo arturiano che spesso si rifanno a prototipi che si ritrovano in miti più antichi.
In oltre nella mitologia gallese spesso si incorre in mostri mitologici, spettri, giganti e draghi.